Juventus-Torino: Spalletti conferma Vlahovic, Adams e Simeone per Baroni

L’derby della Mole del 8 novembre 2025 tra Juventus e Torino, disputato all’Allianz Stadium e valido per l’undicesima giornata di Serie A, si è concluso con un pareggio senza gol. La gara ha rappresentato un importante banco di prova per entrambi gli allenatori: Luciano Spalletti cercava la seconda vittoria consecutiva in campionato dopo la vittoria sulla Cremonese, mentre Marco Baroni voleva interrompere il dominio storico della Juventus nel confronto diretto. Nonostante il possesso palla prevalente dei bianconeri e il controllo della partita, nessuna delle due squadre è riuscita a trovare la rete, evidenziando l’equilibrio tattico e l’efficacia difensiva di entrambi gli schieramenti.

Il dominio storico della Juventus nel confronto diretto

La Juventus ha consolidato nel corso degli anni una supremazia assoluta contro il Torino, con numeri che testimoniano la forza strutturale del club torinese sul piano internazionale. Negli ultimi 38 incontri tra le due squadre in Serie A, i bianconeri hanno registrato 27 vittorie e 10 pareggi, restando imbattuti per un lungo periodo. L’unico successo granata in questa serie risale al 26 aprile 2015, quando il Torino vinse 2-1 all’Olimpico Grande Torino grazie ai gol di Matteo Darmian e Fabio Quagliarella, dopo il vantaggio iniziale di Andrea Pirlo.

La striscia impressionante della Juventus

La striscia di imbattibilità della Juventus nel derby rappresenta il secondo filotto aperto più lungo della squadra bianconera nel campionato italiano. Attualmente, i piemontesi totalizzano 20 partite consecutive senza sconfitta, con 14 vittorie e 6 pareggi in questo periodo. L’unica serie più lunga riguarda il confronto con il Bologna, dove la Juventus vanta 26 incontri senza mai perdere. Questa continuità di risultati positivi riflette l’importanza strategica del derby nella mentalità e nella gestione della stagione della squadra allenata da Spalletti.

Condizioni e forma delle due squadre prima del match

La posizione in classifica e i dati statistici

Prima dell’undicesima giornata, la Juventus occupava la sesta posizione con 18 punti, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, avendo segnato 14 gol e subiti 10. Il Torino si trovava invece al 13º posto con 13 punti totali e un record di 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, con 10 gol segnati e 16 subiti. Nonostante la differenza in classifica, il Torino aveva dimostrato resilienza nelle ultime cinque partite, rimanendo imbattuto con 2 vittorie e 3 pareggi, inclusi gli ultimi due risultati positivi contro Bologna e Pisa.

L’analisi delle statistiche di gioco

Le statistiche di campionato mettevano in luce le diverse caratteristiche tecnico-tattiche delle squadre. La Juventus aveva mantenuto il 57.2% di possesso palla durante la stagione, rispetto al 44.9% del Torino. I bianconeri avevano effettuato 56 tiri nello specchio della porta rispetto ai 42 dei granata, con una percentuale di tiri in porta leggermente inferiore per il Torino (50.0% contro 47.1%). Nel tocco palla, la Juventus aveva completato 4.135 passaggi riusciti su 4.809 totali, mentre il Torino ne aveva completati 2.978 su 3.707. Queste differenze statistiche delineavano un approccio di gioco diametralmente opposto tra le due squadre, con la Juventus orientata al controllo del possesso e il Torino più concentrato su transizioni rapide e compattezza difensiva.

La situazione in trasferta del Torino

Il trend negativo dei granata lontano dall’Olimpico Grande Torino

Il Torino ha presentato una fragilità particolare in trasferta, vincendo solamente una delle ultime dieci partite di Serie A giocate lontano dal proprio stadio. Nel parziale di dieci gare esterne, il Torino aveva registrato 4 pareggi e ben 5 sconfitte, restando a secco di gol in ben cinque occasioni. L’unico successo esterno relativo al periodo considerato risaliva al 14 settembre, quando i granata hanno battuto la Roma 1-0 grazie a una rete di Giovanni Simeone. Questo dato evidenziava come il match all’Allianz Stadium rappresentasse un ambiente particolarmente difficile per il Torino, considerando sia la tradizione bianconera che le recenti difficoltà della squadra di Baroni in trasferta.

Le scelte tattiche e le formazioni

La conferma di Spalletti sul modulo e sulla continuità

Luciano Spalletti ha mantenuto una linea di continuità rispetto alle sue prime due apparizioni sulla panchina della Juventus. L’allenatore toscano ha deciso di confermare le certezze che avevano caratterizzato i precedenti incontri, in particolare l’utilizzo di Koopmeiners come centrale di sinistra, una scelta tattica che garantiva maggiore solidità difensiva e capacità di impostazione dal basso. In mediana, Spalletti ha gestito il dubbio relativo a Thuram, con la possibilità concreta di vederlo sostituito da McKennie al fianco di Locatelli. Davanti, Vlahovic è stato confermato come unico riferimento offensivo, con l’attaccante serbo che rappresenta il principale terminale balistico della squadra bianconera.

Le scelte di Baroni e l’attacco granata

Marco Baroni ha optato per una formazione che privilegiasse equilibrio e compattezza difensiva, considerando la forza offensiva della Juventus e la necessità di non concedere spazi in transizione. Giovanni Simeone, miglior marcatore del Torino con 4 gol in stagione, è stato una delle soluzioni offensive principali della squadra granata, supportato da altre alternative attaccanti come Adams. La necessità di mantenere coesione tattica e di sfruttare le ripartenze veloci ha determinato le scelte di formazione di Baroni, che ha cercato di limitare il controllo della Juventus pur provando a creare pericoli negli spazi periferici.

La cronaca e l’equilibrio del primo tempo

L’avvio aggressivo della Juventus

Il primo tempo ha visto un chiaro predominio territoriale della Juventus, con i bianconeri che hanno provato sin dalle battute iniziali a rompere l’equilibrio. Locatelli e Conceiçao hanno rappresentato gli elementi più creativi dell’inizio di gara, cercando di trovare varchi nella difesa ordinata del Torino. Nonostante il possesso palla schiacciante e i tentativi offensivi ripetuti, la Juventus non è riuscita a concretizzare il dominio in occasioni da gol. Il Torino, dal canto suo, ha mantenuto una struttura difensiva compatta e ha provato a colpire in transizione, sfruttando la velocità di alcuni suoi interpreti offensivi.

Lo stallo offensivo e le occasioni mancate

Nel proseguimento del primo tempo, il gioco si è caratterizzato per lunghe sequenze di possesso della Juventus che non sfociavano in veri e propri pericoli per la porta di Paleari. L’attenta gestione difensiva del Torino, unita alla precisione e alla qualità tecnica della Juventus nel controllo, ha determinato uno stallo tattico che ha definito l’intera frazione. Yildiz ha cercato di servire Vlahovic in area, ma Paleari ha anticipato il serbo con due tempi e ha neutralizzato il tentativo di conclusione. Pedersen, dal canto del Torino, ha spinto dalla fascia destra e ha provato a mettere in mezzo sul secondo palo, cercando di sorprendere la difesa bianconera. Dopo un minuto di recupero, il primo tempo si è concluso sullo 0-0, con una situazione di perfetto equilibrio che avrebbe potuto proseguire anche nella ripresa.

I numeri individuali e i protagonisti principali

Vlahovic e le difficoltà nel trovare spazi

Dusan Vlahovic, miglior marcatore della Juventus con 3 gol in campionato, si è trovato di fronte a una difesa del Torino particolarmente attentiva e ordinata. La mancanza di spazi al numero 9 bianconero ha impedito al serbo di incidere come avrebbe potuto, limitandone l’influenza sul gioco e costringendo la Juventus a cercare alternative per sbloccare il risultato. La strategia difensiva del Torino si è focalizzata proprio sul contenimento di Vlahovic, con marcature strette e un’attenzione costante ai movimenti dell’attaccante juventino.

Simeone e la lotta dei granata

Giovanni Simeone, con i suoi 4 gol stagionali, rappresentava la principale arma offensiva del Torino. L’attaccante granata ha cercato di sfruttare i momenti di ripartenza e gli spazi lasciati dalla Juventus durante il possesso del pallone, anche se le occasioni concrete sono state rare a causa della efficiente copertura difensiva bianconera. Il bomber del Torino ha incarnato lo sforzo collettivo della squadra nel cercare di contrastare il dominio territoriale della Juventus.

Prospettive e impegni successivi

Il prossimo turno della Juventus

La Juventus si prepara a sfidare la Fiorentina al Franchi nella prossima giornata di campionato. Questo incontro rappresenterà un banco di prova significativo per testare la continuità tattica di Spalletti e la capacità offensiva della squadra bianconera dopo il deludente pareggio senza gol contro il Torino. La trasferta di Firenze richiederà alla Juventus una maggiore incisività offensiva e una migliore concretizzazione delle occasioni create.

Il Torino e la sfida casalinga con il Como

Il Torino ospiterà il Como all’Olimpico Grande Torino nella successiva partita di Serie A. Questa partita rappresenterà un’opportunità per i granata di tornare al successo casalingo e di consolidare il momento positivo emerso dalle recenti cinque partite senza sconfitte. La sfida interna contro il Como sarà fondamentale per il Torino al fine di mantenere il margine di punti dal Torino rispetto alle zone critiche della classifica e di proseguire il trend di imbattibilità.

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