Il 4 novembre 2025 i mercati azionari europei hanno registrato una seduta negativa, con la Borsa di Milano che ha aperto in netto calo, riflettendo il pessimismo diffuso anche sugli altri listini continentali. La seduta difficile di Piazza Affari è stata caratterizzata dal calo del FTSE MIB dello 0,15% a 42.727 punti, accompagnato dalle vendite diffuse sui titoli tecnologici e dal cauto atteggiamento degli investitori, mossi dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dall’incertezza sulle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse. Il deterioramento delle prospettive sull’economia globale ha spinto gli operatori a ridimensionare i propri rischi, penalizzando in particolare i settori industriale e finanziario, mentre solo pochi titoli hanno mantenuto performance positive in una sessione di mercato generalmente avversa.
Ribasso generalizzato nelle borse europee in calo
La giornata di contrattazione ha visto tutte le principali piazze finanziarie europee chiudere il segno negativo. Oltre a Milano, anche Parigi ha registrato un calo dell’1,17%, mentre Francoforte ha sofferto ancora di più con una perdita dell’1,49%, e Madrid ha subito una riduzione dell’1% circa. Il contesto generale riflette la crescente cautela degli investitori globali, con i mercati asiatici che hanno già anticipato il trend negativo nelle sessioni precedenti. Nel contesto più ampio, anche il resto dei listini continentali ha accusato cali significativi, mentre gli Stati Uniti attendevano i dati occupazionali di fine ottobre per valutare l’andamento dell’economia americana.
I fattori che hanno influenzato il ribasso di Milano
La sessione negativa di Piazza Affari è stata determinata da molteplici fattori macroeconomici e geopolitici. In primo luogo, l’entusiasmo per i titoli legati all’intelligenza artificiale è stato in fase di raffreddamento, complice una stagione di trimestrali contrastanti che ha sollevato dubbi sulle effettive prospettive di crescita di questi settori. Inoltre, l’incertezza sulle decisioni della Federal Reserve in merito ai tassi di interesse ha portato gli operatori a posizionarsi in modo più difensivo, riducendo l’esposizione ai titoli più rischiosi e orientandosi verso strategie di protezione del capitale.
Volume degli scambi in forte diminuzione
Un aspetto significativo della giornata è stato il marcato calo del volume degli scambi, che ha riflesso il generale disimpegno degli investitori dal mercato. Il controvalore totale degli scambi nella seduta precedente del 3 novembre era stato di 2,87 miliardi di euro, in deciso ribasso del 19,2% rispetto alla sessione di apertura della settimana. I volumi scambiati sono passati da 0,58 miliardi di azioni a 0,46 miliardi, mentre tra i 723 titoli trattati, 341 azioni hanno chiuso in progresso e 336 in ribasso, indicando una marcata polarizzazione tra i titoli rialzisti e ribassisti.
Il settore tecnologico nel mirino degli investitori
Calo deciso dei principali titoli tech
Il settore tecnologico è stato il principale focolaio di vendite durante la seduta del 4 novembre. STMicroelectronics ha subito un crollo del 2,74%, registrando la peggiore performance tra i titoli dell’indice principale, seguito da Prysmian con una perdita del 2,47%. Questi ribossi riflettono il deterioramento della fiducia negli operatori del comparto tecnologico, sia a causa delle incertezze legate alla stagione dei risultati trimestrali che alle tensioni commerciali internazionali, che hanno generato sfiducia sulle prospettive di espansione per i produttori di semiconduttori e componenti specializzati.
L’impatto delle tensioni commerciali Usa-Cina
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno pesato significativamente sulla performance dei titoli tecnologici europei. Gli investitori si muovono con cautela in seguito alle dichiarazioni secondo cui i chip avanzati di una nota azienda americana rimarranno negli Stati Uniti e non saranno venduti alla Cina, a conferma del mantenimento dei controlli sulle esportazioni tecnologiche anche dopo la tregua commerciale della scorsa settimana. Questa situazione ha generato preoccupazioni diffuse sulla capacità dei produttori europei di accedere ai mercati globali e di mantenere le loro posizioni competitive nel settore della tecnologia avanzata.
Calo del mercato automobilistico italiano
Un elemento aggiuntivo di pressione è arrivato dalle debolezze del mercato auto italiano, che a ottobre ha immatricolato 125.826 auto, in calo dello 0,57% rispetto allo stesso mese del 2024. Questo dato ha penalizzato i titoli del settore automobilistico, con Stellantis che ha subito una riduzione del 2,1%, nonostante il gruppo abbia aumentato le proprie immatricolazioni del 4,45% nello stesso periodo. La perdita di quota di mercato per l’azienda, scesa al 26,57% dal 26,9% di settembre, ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità della sua strategia commerciale nel segmento europeo.
I bancari sotto pressione
Settore finanziario in difficoltà
Il comparto bancario ha registrato performance uniformemente negative durante la seduta. Mediobanca ha ceduto l’1,56%, Unicredit l’1,32%, Intesa l’1,1%, Bper lo 0,96% e Montepaschi lo 0,88%. Questo generale ribasso dei titoli bancari riflette l’incertezza sulle prospettive dei tassi di interesse e sulla redditività futura del settore nel contesto di una situazione macroeconomica in rallentamento. Le banche europee sono particolarmente sensibili alle variazioni dei tassi diretti e all’andamento generale dell’economia, e la crescente cautela degli investitori ha spinto le vendite su questo comparto.
Novità normative su Monte dei Paschi
Un elemento di discontinuità nel settore bancario è stato rappresentato dalla notizia dell’autorizzazione della Banca Centrale Europea a un noto imprenditore di salire fino a ridosso del 20% nel capitale di Monte dei Paschi. Questo sviluppo normativo potrebbe rappresentare un’opportunità di riassetto per l’istituto senese, anche se nel breve termine ha continuato a pesare sulle valutazioni del titolo a causa dell’incertezza sui futuri sviluppi dell’operazione.
Le rare note positive del mercato
Campari e altri titoli in rialzo
Tra le poche eccezioni positive della giornata, Campari ha registrato un impressionante rimbalzo del 2,85%, recuperando da un forte calo della vigilia dovuto a un sequestro di azioni nei confronti di una delle sue principali società azionaria di controllo. Questa performance positiva ha riflesso il valore intrinseco riconosciuto dagli investitori al titolo, nonostante il contesto di mercato generalmente avverso. Moncler ha guadagnato lo 0,87%, confermando la resilienza dei titoli del lusso anche in fasi di incertezza economica, mentre Lottomatica ha chiuso in leggero rialzo dello 0,1% dopo la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi dell’anno, che hanno mostrato ricavi e utili in crescita.
Performance di Amplifon
Amplifon ha mostrato una tenuta difensiva con un rialzo dello 0,05%, evidenziando come alcuni titoli del comparto sanitario e della salute mantengono la loro solidità nei periodi di incertezza di mercato. Questo comportamento sottolinea il ruolo dei titoli defensivi negli indici di borsa europea in calo, dove gli investitori tendono a concentrare i loro acquisti su titoli con fondamentali stabili e meno esposti a cicli economici congiunturali.
Scenari macroeconomici e movimenti valutari
Stabilità dell’euro e debolezza del petrolio
Il tasso di cambio euro/dollaro statunitense ha mantenuto una posizione sostanzialmente stabile a 1,153, riflettendo l’equilibrio tra le incertezze che caratterizzano entrambe le sponde dell’Atlantico. Questa stabilità contrasta con la notizia di un significativo raffreddamento della domanda di petrolio, con il prezzo del petrolio greggio che ha registrato una diminuzione a 60,44 dollari per barile, segnalando le preoccupazioni degli operatori riguardo alla decelerazione economica globale.
L’oro mantiene i livelli di vigilia
L’oro è rimasto sostanzialmente stabile a 4.000,1 dollari per oncia, continuando la seduta sui livelli della vigilia e confermando il suo ruolo di bene rifugio durante le fasi di incertezza di mercato. Questo andamento dell’oro riflette il comportamento tipico degli investitori in momenti di tensione geopolitica e incertezza economica, quando la domanda di asset considerati sicuri tende ad aumentare.
Attese per i dati macroeconomici
Nel calendario macroeconomico, è atteso un aumento della disoccupazione in Spagna, un dato che potrebbe influenzare ulteriormente l’andamento dei mercati europei nelle sessioni successive. Questo tipo di dato macroeconomico negativo contribuisce a mantenere un clima di cautela tra gli investitori, specialmente in un contesto dove le prospettive di crescita economica sono già soggette a significative incertezze.
Implicazioni per gli investitori e prospettive future
La seduta del 4 novembre ha rappresentato un momento di consolidamento dei timori che caratterizzano il sentiment degli investitori globali. La combinazione di tensioni geopolitiche, incertezza sulle politiche monetarie e risultati trimestrali contrastanti ha creato un ambiente poco favorevole per i titoli a maggiore componente ciclica e tecnologica. Gli operatori rimangono in attesa delle decisioni della Federal Reserve su eventuali tagli dei tassi di interesse a dicembre, un evento che potrebbe significativamente modificare il quadro di mercato in una direzione o nell’altra.
Nel frattempo, il mantenimento dei controlli sulle esportazioni tecnologiche verso la Cina continua a rappresentare una fonte di rischio strutturale per le aziende europee del settore tech, configurandosi come un elemento di lungo termine che continuerà a influenzare le dinamiche di mercato nei prossimi mesi. La debolezza del mercato automobilistico italiano aggiunge un ulteriore fattore di incertezza per il principale indice della Borsa di Milano, suggerendo la necessità di una ripresa dei consumi e della fiducia economica per invertire il trend negativo.

